Quello che ha visto nascere la “Superiore” dei Tre Vescovi è stato uno dei primi progetti che ha concretamente coniugato i valori del “terroir” e il sapere dei vignaioli con l’obiettivo, pienamente raggiunto visti i risultati, di produrre un vino di alta qualità, di facile e buona beva e al contempo di prezzo sostenibile.
Da ormai quasi vent’anni “I Tre Vescovi” è non soltanto la bandiera dell’azienda, ma anche del vitigno Barbera e del territorio che, con lo stesso nome, è una delle “core zone” del Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte”. Frutto di una geniale intuizione è anche il nome del vino che fa riferimento ad uno straordinario “cru” di Barbera; i Tre Vescovi è infatti, la località dove si incontrano i confini delle Diocesi di Acqui Terme, Alessandria e Asti.
La leggenda narra che i Vescovi delle tre diocesi si incontrassero in questo luogo, dove ancor oggi è presente una pietra con le incisioni su tre lati delle iniziali dei comuni confinanti, per poter conferire in terra neutra. Sembra che i Vescovi non disdegnassero un buon bicchiere di vino, Barbera ovviamente, e che le trattative in quel luogo andassero sempre a buon fine, sicuramente per le capacità diplomatiche dei tre protagonisti, ma anche grazie alle doti “conciliatorie” del vino. A noi piace pensare che la Barbera abbia questo effetto conviviale; un assunto del tutto credibile se proprio qui è riuscita a metter d’accordo due paesi e una frazione note per la loro storica rivalità.