Luoghi di interesse

VAGLIO SERRA:

  • Giardino dei Tassi: giardino pensile del Palazzo Crova, caratterizzato dalla presenza di Tassi marini secolari, di età stimata non inferiore ai 200 anni. Liberamente visitabile tutti i giorni.
  • Terrazza Barbera: adiacente al salone comunale delle Bersicule (i maggiolini delle patate), si trova una terrazza da cui si può ammirare un paesaggio spettacolare sui vigneti e sulla Riserva naturale della Val Sarmassa. Da qui si può ben osservare come i contadini di queste zone abbiano accuratamente scelto i luoghi dove piantare le vigne in base all’esposizione solare e alla pendenza del terreno. 
  • Palazzo Baroni Crova: costruzione del ‘700, ora sede del Municipio. Appartenne alla famiglia Crova che ricevette nel 1734 dai Savoia la dignità baronale. Il primo a fregiarsi della tale dignità fu Ascanio Crova.
  • Crutòn: è l’antica cantina del palazzo Crova con il tipico soffitto a botte in mattoni. Recentemente ristrutturato, è stato utilizzato sin dagli anni ’40 per eventi e manifestazioni del paese.
  • Chiesa parrocchiale di San Pancrazio e Confraternita dei battuti
  • Basilica di San Pancrazio: Può sembrare strano ma la più piccola delle chiese di Vinchio e Vaglio Serra è una Basilica; si tratta infatti di un edificio millenario (certamente costruito prima del 948) che era tappa di un pellegrinaggio verso Roma. Con tutta probabilità il percorso dei pellegrini coincide in parte con l’attuale Sentiero dei Nidi. 

VINCHIO:

Chiesa Parrocchiale di San Marco

La Chiesa Parrocchiale è dedicata all’Evangelista San Marco. Composta all’origine di una sola navata centrale venne successivamente ampliata con l’aggiunta delle due navate laterali nel secolo XVIII. Molto interessante l’altare barocco in marmo policromo e le tele del 1600 e 1700 che decorano le navate.
La recente restaurazione della facciata messo in risalto la torre campanaria in muratura del 1767 che rende riconoscibile il paese dai bricchi circostanti.

Confraternita SS. Trinità (sconsacrata) o chiesa dei Battuti

L’edificio della Confraternità SS. Trinità (sec. XVI) viene comunemente chiamato “Chiesa dei Battuti”, perché era il luogo dove si radunavano i confratelli detti “Batì” e sorge a ridosso della chiesa parrocchiale. A seguito di un crollo venne parzialmente abbandonata. Dopo essere stata sconsacrata venne restaurata e ad oggi si presenta oggi completamente rinnovata e funzionale come luogo di incontro e per iniziative.

Belvedere Unesco di Rocca Castello

L’area occupata anticamente dal Castello (distrutto nell’Ottocento) è stata selezionata nel 2017 come punto panoramico di una delle sei “core zone” dei Paesaggi vitivinicoli Patrimonio UNESCO ed è stata recentemente ristrutturata in modo da godere appieno della vista sulle nostre splendide colline e sull’arco alpino.

Chiesa San Defendente. La chiesa della frazione di Noche

Museo Casa della Memoria, della Resistenza e della Deportazione

La Casa, che è collocata nell’ex Municipio, dove trovano sede anche la Biblioteca comunale ed il museo di Davide Lajolo.Il percorso museale della Casa della memoria ha come filo conduttore il rapporto tra il mondo contadino, la Resistenza e la deportazione politica e civile.
La Casa propone installazioni, strutture tecnologiche e pannelli di grafica che offrono al visitatore suggestioni ed elementi multimediali di conoscenza degli eventi rappresentati.

Museo Multimediale Davide Lajolo “Vinchio è il mio nido”

La mostra permanente è composta da un montaggio di fotografie, lettere, poesie, su sfondi significativi famigliari allo scrittore. È Lajolo stesso che si racconta, commenta situazioni, avvenimenti, personaggi in una sorta di lungo autoritratto. Ne emerge un percorso biografico che è anche la storia di una generazione chiamata a scelte di vita epocali che Lajolo ha vissuto in prima persona e raccontato nei suoi libri. Sono esposti oggetti appartenuti allo scrittore ed è a disposizione una sezione video.

Museo contadino all’aperto “Vinchio e le colline del Barbera”

Lungo l’itinerario letterario di Davide Lajolo “I bricchi del Barbera” è stato realizzato il Museo contadino all’aperto “Vinchio e le colline della Barbera”
che illustra il ciclo del lavoro nei vigneti, integrando patrimonio ambientale, culturale, storico ed enogastronomico presente sul territorio e consentendo un continuo rimando tra letteratura e civiltà contadina.
Le installazioni museali sono collocate all’aperto in campagna in quanto si considera l’intero paesaggio collinare un museo vivente e produttivo, che va fruito nella sua bellezza ambientale, nelle tracce di storia e di memoria contadina, nell’evocazione simbolica della letteratura.

Itinerari letterari di Davide Lajolo

Sulle orme dei percorsi collinari che lo stesso Lajolo era solito frequentare, sono stati individuati tre itinerari che si sviluppano ad anello, partendo dalla Cantina Vinchio e Vaglio, dando modo di cogliere le suggestioni del paesaggio e di ripercorrere i grandi temi del rapporto tra l’Autore ed il territorio:

  • L’itinerario I bricchi del Barbera (primo itinerario) collega Vinchio alla frazione di Noche passando per il bricco di San Michele.
  • L’itinerario I boschi dei Saraceni (secondo itinerario) si sviluppa nella verde valle del Giardino scendendo sino al Tiglione per ritomare in paese, lungo la dorsale del bricco dei Saraceni.
  • L’itinerario Il mare verde (terzo itinerario) si sviluppa verso le Cascine in direzione di Cortiglione, per giungere ai boschi della VaI Sarmassa e comprende l’area attrezzata, carica di memorie, poesie e suggestioni del “Bosco incantato”.
    Nella piazza centrale di Vinchio, un grande pannello presenta la vita e l’opera di Davide Lajolo ed illustra la mappa dettagliata del sistema di itinerari, ripresa nei singoli cartelloni con le necessarie indicazioni per proseguire il percorso.

Dintorni:

  • Nizza Monferrato: presso lo storico Palazzo Crova hanno sede l’Enoteca Regionale di Nizza Monferrato e il Palazzo del Gusto con una mostra permanente della Collezione d’arte di Davide Lajolo; a breve distanza si trova il Campanon, torre civica inglobata nel Palazzo del Municipio visitabile su prenotazione.
  • Canelli – Celebri le “cattedrali sotterranee”, antiche e spettacolari cantine sotto le sedi delle aziende enologiche più note della città. La città è dominata da una dimora signorile di origine seicentesca, nota come Castello, di proprietà della famiglia Gancia. Suggestiva la parte alta della città. Vllanuova, che si raggiunge attraverso una scenografica strada, la Sternìa. Nella centrale via GB Giuliani ha sede l’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana. 
  • Costigliole d’Asti – Al centro del paese sorge l’imponente Castello, sede del Consorzio del Barbera d’Asti e vini del Monferrato e dell’ICIF, scuola di cucina per stranieri

Riserva naturale della Val Sarmassa

Agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso i boschi tra Vinchio, Vaglio Serra, Incisa Scapaccino e Cortiglione rischiarono di diventare la sede di una grande discarica. Grazie alla mobilitazione della popolazione che si riunì in un comitato spontaneo per salvaguardare il territorio e ad una cospicua raccolta di firme promossa anche dalla Cantina sociale il pericolo fu fortunatamente scongiurato e nel 1993 la Regione Piemonte istituì su quella stessa area la Riserva Naturale Speciale della Val Sarmassa.

I 230 ettari della Riserva comprendono alcuni vigneti storici, boschi di cresta e di fondovalle con una grande varietà di habitat e un ricco patrimonio floro-faunistico.

La attraversano, con numerose aree attrezzate per la sosta, diversi itinerari, tra cui un percorso ginnico che raggiunge i più interessanti punti di attrazione naturalistica: 

Affioramenti fossiliferi

Camminando sui sentieri è facile trovare piccole conchiglie, straordinarie testimonianze del fatto che nel Pliocene queste colline erano sommerse dal mare e che resti di molluschi e piccoli mammiferi sono rimasti intrappolati tra le sabbie e le argille nel momento in cui le acque marine si sono ritirate. 

Il giardino delle erbe aromatiche

Sulla cresta che porta al Bricco dei Tre Vescovi ed ai suoi vigneti è stato sistemato uno scrigno verde in cui si possono trovare le principali erbe aromatiche e piante tipiche della zona. Poco distante è stata inoltre collocata una cornice panoramica da cui, nelle giornate limpide, si può ammirare l’arco Alpino verso il Monte Rosa.

La Ru, la quercia secolare

La Ru è una quercia secolare (ru in dialetto), simbolo della riserva naturale. La leggenda narra che Clelia e Ariosto, ai tempi della peste del 1630, abbiano cercato scampo dall’epidemia salendo sulla grande quercia. Scopri di più a questo link oppure guarda il video.

Casotto di Ulisse e Bosco Incantato

Intorno al casotto che fu di Ulisse (nome di battaglia del Comandante partigiano Davide Lajolo) sono liberamente fruibili opere di artisti locali: la Balenottera Ulissa, le masche e sculture ottenute da tralci di vite.