L’educazione alimentare in un bicchiere di vino

Socrate nel V sec. a.C. diceva “se bevi con temperanza e a piccoli sorsi il vino stilla nei tuoi polmoni come la più dolce rugiada del mattino

È di Miguel de Cervantes la famosa frase “bevi con moderazione, il troppo vino non serba segreti, né mantiene promesse”. Era il 1600 in Spagna eppure l’autore del Don Chisciotte aveva già riassunto in una frase tutto quello che si poteva pensare sul consumo del vino.

Ed ancora era il 1991 quanto l’epidemiologo francese Serge Renaud, parlò per la prima volta di “paradosso francese”, affermando come bere vino, specialmente rosso, determini una significativa riduzione delle malattie cardiovascolari, nonostante la dieta ricca di lipidi.

Arriva il 2023 e in Irlanda viene dato il via libera all’etichettatura con avvertenze sanitarie da apporre alle bottiglie di alcolici. Il modello è quello dei pacchetti di sigarette, ma contro questa decisione ci sono tantissimi Paesi europei, tra i quali Italia, Francia e Spagna.Tra il V sec. a.C. e il 2023? Un’infinità di pubblicazioni scientifiche e una storia millenaria.

Tra la consapevolezza e la leggerezza

A volte è necessario che la scienza confermi quello che il buon senso, da millenni, ha già dimostrato. Nelle scorse settimane infatti la Commissione Europea, andando contro il parere negativo del Parlamento Europeo, ha autorizzato l’Irlanda ad inserire nelle etichette delle bevande alcoliche gli “health warning”, senza distinzione tra vino e superalcolici e senza prendere in considerazione le evidenze scientifiche.

Tra il non bere affatto e il bere troppo sembra esserci la stessa differenza che passa tra la consapevolezza dei benefici di un bicchiere di vino e la leggerezza del suo abuso, o ancora tra la consapevolezza del nostro patrimonio culturale e la leggerezza di decisioni non basate sulla scienza.

Solo negli ultimi trent’anni sono state infatti prodotte 236.068 pubblicazioni scientifiche sull’argomento vino e salute che hanno dimostrato gli effetti benefici del vino assunto in modo responsabile e in dosi moderate, nell’ambito di uno stile di vita sano.

Più che di ridurre il consumo sarebbe infatti preferibile parlare di consumo responsabile.

Cosa significa “bere con moderazione”?

Sono migliaia gli studi scientifici, effettuati su campioni diversi, i quali affermano che un consumo moderato di vino possa ridurre i rischi derivanti da alcune patologie.

Secondo evidenze scientifiche la dose considerata come moderata dalla stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è di 30/40 grammi al giorno per gli uomini, ossia 2 o 3 bicchieri di vino.

Con tale consumo infatti è emerso che si riducono dal 20 al 60% i rischi di patologie legate ad infarto, ictus e ipertensione, mentre il rischio ovviamente aumenta con un consumo maggiore, come ha spiegato Luc Djoussè, direttore di ricerca del Dipartimento di Medicina della Harvard Medical School.

Ma non solo, secondo Pierre-Louis Teissedre, presidente della Commissione Sicurezza e Salute Oiv “un consumo moderato mostra effetti benefici migliori rispetto non solo a chi eccede, ma anche a chi non beve affatto”.

Vincenzo Gerbi, presidente del comitato scientifico ONAV, ha affermato “il potenziale beneficio salutistico del vino è stato principalmente attribuito ai composti polifenolici, in particolare flavonoidi, presenti in abbondanza e in forma biodisponibile nel vino. Stupisce quindi che nel recente dibattito si sia completamente ignorata questa parte della ricerca scientifica”.

Il vino infatti non è una bevanda, ma un alimento liquido che contiene sostanze meravigliose come i polifenoli e antiossidanti che sono associati a indubbi benefici per la salute.

Il vino è un prodotto mono ingrediente, a differenza di altre bevande, e tutti i componenti necessari per ottenerlo si trovano all’interno del grappolo d’uva. Ma altrettanto unico è il legame con il territorio di origine dei quali è formidabile ambasciatore, per il modo in cui viene consumato “a piccoli sorsi” e in abbinamento ai pasti e per il legame fortissimo con la cultura del nostro Paese.

Forse anche per questo motivo infatti, all’interno dei Paesi storicamente produttori di vino, il consumo è di norma più corretto perché vino e vigna fanno da sempre parte della tradizione culturale di ciascuno.

Il modello alimentare mediterraneo –dichiarato Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2010 – contempla proprio un bicchiere a pasto ed è riconosciuto come la dieta più sana del mondo.

La felicità a piccoli sorsi

Cosa significa quindi bere con moderazione? Quello che sosteniamo da sempre: significa degustare, non bere, un bicchiere di vino.

Significa prendersi del tempo per lasciare al vino il giusto spazio e il giusto tempo per esprimersi appieno nei suoi elementi fondamentali. Significa condividere l’emozione del primo gusto guardando l’espressione negli occhi di chi ti siede di fronte.

Non serve essere dei grandi intenditori, non c’è un modo giusto per godere di tutta la tradizione, la bellezza e la pienezza di un grande vino, ma c’è un modo sbagliato: berlo senza degustarlo. La felicità va assaporata a piccoli sorsi.

P.S.: Sai che nella nostra cantina puoi fare dei percorsi di degustazione dei nostri vini?

Un commento su “L’educazione alimentare in un bicchiere di vino

  1. l’Europa è sempre più espressione di interessi “di parte” …….E poi, non sarà mica un caso che gli Irlandesi si ubriacano spesso e volentieri…..di birra!
    Perché non mi mettono gli avvertimenti sulle bottiglie di birra??

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