Il futuro delle vigne è nelle mani dei giovani

Se nel 1969 le cantine sociali nell’astigiano erano 47, ad oggi sono 16. Se nella metà degli anni ‘70  il  vino era considerato un alimento, ora si parla – giustamente – di bevanda da degustare. Se il consumo è passato da 140 litri annui pro capite, oggi le stime si aggirano attorno ai 40 litri l’anno. 

Sembrerebbe un quadro allarmante, ma non è così. Perché se da un lato questi dati testimoniano una contrazione del consumo di vino, dall’altro l’attenzione dietro a questo mondo non è mai stata così alta, sinonimo che siamo di fronte ad una rivoluzione che grida (quasi) unanimemente “- quantità + qualità”

E in questa direzione le nuove generazioni sono portavoce di questo comune sentimento.

I giovani nel settore del vino

I giovani nel settore del vino sono numerosi, hanno gusti ricercati, sfoggiano maggior consapevolezza e prestano grande attenzione alla sostenibilità delle loro scelte. 

La nuova generazione del vino è molto preparata, spesso i wine lovers hanno partecipato a master all’estero o fatto esperienze lavorative in altri territori, sanno usare i social network e le tecniche di marketing e si presentano con un’ampia visuale enoica. 

E questo non riguarda solo i giovani che si vogliono avvicinare a professioni come sommelier o manager di cantine vitivinicole, ma anche – e forse soprattutto – coloro che decidono di produrre vino e di “tornare alla terra”

Sono infatti più di 5.500 i giovani viticoltori: è il settore più gettonato dalle imprese under trenta. L’analisi di Coldiretti sui dati del centro studi Divulga diffusa al Vinitaly conferma che un’azienda su dieci, di quelle condotte da ragazzi e ragazze, riguarda proprio il settore del vino. 

È così che i giovani tornano in vigna, riscoprendo un altro tipo di vita, più legato alla terra e agli umori del clima, ma forse – per molti – più soddisfacente. E lo fanno portando un atteggiamento completamente nuovo che non dimentica gli insegnamenti della tradizione, ma che guarda alle nuove tecnologie, all’enoturismo, al marketing, alla sostenibilità

Forse sono proprio queste le motivazioni che, negli anni, hanno portato la nostra Cantina Cooperativa ad essere attrattiva per tantissimi ragazzi e ragazze della nostra zona

Le giovani leve di Vinchio Vaglio

L’impegno dell’azienda nell’agevolare ai giovani l’ingresso nel mondo del lavoro si è concretizzato con l’inserimento, negli ultimi anni, nell’organico aziendale di giovani che hanno avuto l’opportunità di apprendere le conoscenze e le competenze dal personale con elevata esperienza in campo. Ma sono state le stesse nuove generazioni a mostrarsi dinamiche, attente, proattive e piene di idee, aggiungendo indiscusso valore alla nostra Cantina Cooperativa

Il fatto che la nostra Cantina Cooperativa si sia mossa da anni, puntando su vini di alta qualità che portassero il nome di tutti, fa sì che anche i giovani viticoltori possano vedere nei numerosi premi e riconoscimenti un motivo d’orgoglio personale

Allo stesso modo il nostro impegno verso la sostenibilità, le attività di enoturismo (molto apprezzate) e la comunicazione, fa sì che possano mettersi in campo direttamente, apportando idee nuove e aiutando la Cantina a stare al passo con i tempi

In Vinchio Vaglio negli ultimi anni sono cresciute moltissimo le nuove assunzioni di personale giovane all’interno della Cantina Cooperativa, ma è aumentato al contempo l’interesse verso la viticoltura da parte di ragazzi e ragazzi che si dedicano alle vigne. Sono dati che ci rendono davvero orgogliosi perché raccontano il nostro impegno nel creare posti di lavoro attrattivi che parlino la lingua del territorio e dei valori che trascendono le generazioni.

Il commento del presidente Lorenzo Giordano

Poche settimane fa su La Stampa è uscita un’intervista al nostro presidente Lorenzo Giordano nella quale il giornalista domandava: Secondo il suo punto di vista, le cantine sociali possono diventare anche un’opportunità di lavoro per le nuove generazioni? 

“Senza ombra di dubbio rappresenta una grande opportunità. Nel nostro caso, ad esempio la cantina è diventata ormai da tempo l’azienda di riferimento per i nostri paesi, è il nostro futuro. E il futuro delle vigne è nelle mani dei nostri giovani, ce ne sono tantissimi e sono persone serie, formate e in gamba. Sono convinto che sapranno portare avanti con determinazione e professionalità un testimone che la mia generazione ha raccolto da chi ci ha preceduto”. 

Un commento su “Il futuro delle vigne è nelle mani dei giovani

  1. per fortunata che generazioni di giovani coltivano eproducano grandi vini mabisogna anche ricordare a questi giovani che il vino si fa con l’uva e forse anche il vino che sapia d’uva e non di botte non guasterebbe

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *