Vinchio Vaglio
Il Nido della Barbera
Nel cuore del Monferrato
La storia di Vinchio e Vaglio Serra è la storia dell’amore dei loro abitanti per il Monferrato, una terra difficile, magra, dai pendii accentuati, le cui vigne scoscese e a strapiombo ai margini dei boschi sono state educate a prezzo di fatiche inenarrabili.
Una terra dove ogni goccia del “rubino di Vinchio”, così si è soliti chiamare la Barbera, equivale a mille, e forse son poche, gocce di sudore versato. Ma tanta dedizione viene ripagata proprio con quello che la vigna regala: uve rare ed eccezionali.
Perché su queste colline il sole brilla tutta la giornata, le brine e la nebbia sono assenti e il filare fa ombra solo a se stesso dall’alba al tramonto. Su queste colline nascono i grandi vini.
Cantina Cooperativa dal 1959
La Cantina Cooperativa Vinchio Vaglio nasce nel 1959 in risposta a una situazione economica estremamente punitiva per il lavoro contadino: sono gli stessi 19 soci fondatori che prendono parte alla costruzione dell’edificio che ancora oggi ospita la Cantina.
Ad oggi sono circa 200 soci, conduttori di quasi 500 ettari di vigneti che portano avanti lo stesso spirito, presentandosi al futuro come un modello di eccellenza vitivinicola. È così che il duro lavoro dei soci si mescola all’assistenza tecnico-agronomica della Cantina, portando a vini che ricevono ogni anno prestigiosi premi dalla critica internazionale.
I vini di Vinchio Vaglio
Le nostre vigne sono coltivate a Barbera e altri vitigni tipici del territorio, quali Dolcetto, Cortese, Grignolino, Nebbiolo, Brachetto, Moscato, Freisa e Bonarda senza tralasciare alcuni vitigni internazionali che ben si adattano alle nostre colline quali Pinot Nero, Chardonnay, Sauvignon e Viognier.
Degustazioni ed eventi firmati Vinchio Vaglio
La Cantina racconta
La Barbera vista con gli occhi del mondo
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“Vinchio è il mio nido. Ci sono nato nella stagione del grano biondo. Le radici mio padre e mia madre devono avermele piantate ben profonde in questa terra collinosa, radici ancestrali, maliarde, persino morbose.
A ogni partenza lasciavo il cuore e i sentimenti al paese.
Come potessi respirare libero solo tra quella polvere, in quell’aria di piante amiche, nella linea diritta seguendo i filari delle vigne, come se soltanto in questi posti potessi spaziare con la fantasia da un colle all’altro e alzarmi in volo.
Quando ritorno qui sono felice e mi libero di tutto. Questa è la mia terra, è come una donna che mi piace tanto, che sento mia e che nessuno può portarmi via”.
Davide Lajolo, scrittore, politico e giornalista italiano nato a Vinchio nel 1912